“Annunzia alla città di Giuda: colui che aspettiamo verrà” (Is 40,9)
L’eco di questo annuncio viene quest’anno in modo ancor più forte a scuotere e a sostenere la nostra speranza, che, come ci richiama Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo, è una speranza certa, “che non illude e non delude”, perché fondata sull’amore di Dio che si fa Presenza.
Colui che aspettiamo non è un condottiero forte, non un dio lontano ma un Dio vicino, il Dio con noi, il Dio Amore, il Dio capace di darci salvezza, il Dio che viene a condividere la nostra condizione, addirittura il nostro destino di morte per riscattarci dalla morte.
“Colui che aspettiamo verrà”, e verrà a salvare il mondo, nonostante il peccato ed il male del mondo. L’apertura della porta santa a S. Pietro il prossimo 24 dicembre e poi nelle altre cattedrali e nelle varie parti del mondo ci immette nella logica della salvezza: Colui che aspettiamo è amore e perdono e non si arrende al male!
Questo annunzio di gioia il Presidente ed il Consiglio Direttivo desiderano trasmettere come augurio natalizio a tutti i soci e gli amici dell’ASCAI e alle loro famiglie in attesa di celebrare insieme il Giubileo come “esperienza di grazia e di speranza” (Spes non confundit,6) in occasione del 55° Congresso canonistico che, proprio per questo, si terrà a Roma dal 8 al 11 settembre 2025 sul tema “Giustizia e misericordia nei processi della Chiesa. Questioni aperte sul processo giudiziale e su quello amministrativo”.
Il Presidente e il Direttivo Nazionale